Caccia al tesoro
All’origine era il passaparola. L’evoluzione ci ha portati verso l’inbound marketing. Ma che cos’è questo inbound marketing? E come si usa in comunicazione?
Altro non è, per dirla facile, che un insieme di strategie di marketing che portano lentamente (ma non troppo) i nostri potenziali clienti verso di noi. Una sorta di caccia al tesoro nel mondo digitale, dove lanciamo degli indizi che avvicinino sempre più a noi gli utenti finali, per tramutarli poi in clienti, e perché no, in promotori della nostra azienda.
PRIMA REGOLA: Creare contenuti
Di fatto, l’inbound marketing è l’esatto opposto del vecchio metodo: l’outbound marketing. Un tempo si compravano spazi pubblicitari, si investiva nell’acquisto di mailing list per bombardare di pubblicità (pratica non del tutto abbandonata) le persone.
Oggi si è passati in un certo senso dal lato opposto, e ci si pone la domanda fondamentale: “Cosa vuole il nostro cliente?”. Ed è lì che nasce la linfa vitale dell’inbound marketing, il primo mantra di questa strategia: creare contenuti di qualità.
Perché? Molto semplice, perché il contenuto è confidenziale, è condivisione di idee e di passioni. Ed è più facile che una persona “di passaggio” inizi ad affezionarsi a quello che trova scritto nei nostri contenuti se rispecchiano i suoi interessi, se li trova utili e veritieri. Attenzione che questo non significa fare gli incantatori di serpenti e vendere fumo negli occhi, ma dare vita a un rapporto di fiducia tra cliente e azienda, partendo da un altro punto di vista.
Diventa un fine stratega
A differenza dei metodi di marketing più classici, quelli che “sparano nel mucchio”, questo nuovo tipo di lavoro ci porta già una nicchia di potenziali interessati a quello che facciamo. Quindi, il secondo punto da seguire saldamente è: dove creare contenuti.
Torna in nostro aiuto ancora una volta, la ricerca. Indispensabile: più facciamo ricerca all’inizio, più il nostro lavoro ci darà risultati. Perché andremo a promuovere i nostri contenuti nel contesto più adatto agli stessi.
Per fare un esempio: se creo applicazioni per smartphone, sarà utile che i contenuti siano inerenti al mondo dei cellulari, delle app e della tecnologia, e lavorerò meglio se condividerò i miei contenuti in un gruppo Facebook di appassionati a questo settore, piuttosto che a quello di impianti hi-fi (seppur tecnologico). Certo, l’hi-fi non è fiori e giardinaggio, però è lì che dovremo essere attenti ai dettagli, perché basta poco per deviare il percorso e renderlo più lungo e faticoso.
Per concludere, come usare una strategia di comunicazione simile? Studiando gli interessi dei nostri potenziali clienti, i luoghi (soprattutto virtuali) dove si ritrovano e creando una strategia di contenuti mirati ad attrarli sempre più verso la nostra azienda e quello che noi potremo offrire loro. Come un legame di amicizia, da sconosciuti si avvicineranno, diventeranno clienti, si affezioneranno, fino a trasformarsi in promoter della nostra azienda, con il nuovo passaparola online.