Amazon: perché sta monopolizzando (e distruggendo) il commercio

Colosso Amazon, monopolio del commercio

Si possono riconoscere ovunque, nonostante l’anonimato, tutti quei furgoncini bianchi di piccole e medie dimensioni che sfrecciano nelle vie più strette e insidiose dei nostri paesini: ecco l’esercito dei corrieri di Amazon.

 

Calamita o calamità?

Amazon nasce come “modesta” libreria online fondata dal famosissimo Jeff Bezos. Il quale, attualmente, ricopre il ruolo di uomo più ricco del mondo. In un’epoca dove i negozi e le librerie chiudono i battenti, un uomo ha scalato le vette più alte dell’economia, guardando tutti da lassù. Non è difficile chiedersi come abbia fatto: ogni giorno sono migliaia i furgoncini guidati da corrieri con la pettorina arancione che consegnano i pacchetti più famosi del mondo, quelli col sorriso su un lato.

Ma come è stato possibile tutto questo? Ovviamente monopolizzando il commercio che passa per il suo potente sito internet, e dimostrando che appoggiandosi alla sua piattaforma ognuno può migliorare le proprie possibilità di vendita, distruggendo così il commercio privato, quello minore.

Dietro a questo immenso potere unico, dietro alla comodità, alla rapidità della consegna, al bassissimo prezzo degli oggetti, alla possibilità di fare resi senza difficoltà e all’indicizzazione delle ricerche che rimandano sempre alla piattaforma di Bezos, si nasconde (e nemmeno troppo bene) la distruzione di massa del commercio a rafforzamento del monopolio di Amazon.

Partner e concorrente

La piattaforma, vestita da partner commerciale nel ruolo di aiutante all’espansione della “tua” attività, in realtà (e lo dimostrano i risultati) diventa il principale concorrente di tutti, mettendo le piccole aziende in ginocchio e alle proprie dipendenze. I prodotti Amazon saranno sempre davanti agli altri.

Come? Amazon regala i propri prodotti prima della messa in vendita degli stessi a vari influencer, youtuber e tester aderenti al programma Amazon Vine, per ricevere recensioni e ovvi consensi, e caricando l’hype delle nuove proposte del sito che, rafforzate dalle pubblicità fatte dai recensori, finiscono subito davanti a tutti gli altri prodotti nelle ricerche.

Quello di Amazon è sempre un mondo un po’ contorto e misterioso, con continui colpi di scena riguardanti le condizioni dei lavori e i contratti con i rivenditori. Insomma, non è molto chiaro. Certo è che mettere tutto nelle mani di un’unica persona non è mai una cosa buona.

In rete, anche se a un primo sguardo non sembra così, ci sono molte alternative per comprare online, come ci sono numerosi siti di aziende con un carrello per l’e-commerce. Da acquirenti quindi è importante andare oltre i primi risultati della ricerca su Google, e da venditori è fondamentale riuscire a mantenere una certa autonomia, evitando di dipendere così dal proprio concorrente più pericoloso.

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